Non sono mai andato così lontano da casa.
Io e la mia bella stiamo facendo le valigie per Cayo Largo, un isoletta a sud di Cuba, a mezz’ora d’aereo da l’Havana.
Ci siamo informati.
L’isola è lunga 27 km, vanta una natura incontaminata, è un paradiso naturale, ci sono solo 5 piccoli alberghi, e non è un posto da turismo strappone vanzinaro.
Sui forum in rete qualcuno si lamenta perché l’animazione è scarsa, le spiagge sono prevalentemente spiagge libere non attrezzate.
Benissimo.
Forse è il caso di portarsi l’ombrellone da casa, ma in valigia non ci sta.
Faremo senza.
Pare che in albergo ti diano anche delle biciclette, ottimo.
Malpensa
Si parte di mercoledì e l’aeroporto è praticamente vuoto, compriamo una stecca di sigarette e saliamo su un Boeing Blue Panorama che parte in ritardo, il volo è diretto, dieci ore e rotti, prima si ferma a Cayo Largo, poi continua per Varadero.
A bordo fa freddo.
Molto freddo.
Cayo Largo
L’aeroporto ricorda un po’ uno chalet circondato da palme, dall’aereo al terminal si va a piedi.
Il fuso orario è sei ore di meno, per cui in Italia è notte fondissima è lì è il primo pomeriggio.
Arriviamo in albergo, apriamo le valige, buttiamo tutto sul letto e prendiamo i costumi da bagno.
Si va in spiaggia.
L’acqua è calda, come quella di una vasca da bagno.
All Inclusive.
Tutti quelli che prendono per il culo i turisti hanno ragione.
I turisti sono degli idioti.
Dato che non ho abbastanza soldi per essere un viaggiatore, sono per forza anche io un turista, ergo, in qualche modo sono anche io un idiota.
Già.
La mia idiozia è quella di rimanere zitto e di vergognarmi di fronte al comportamento dell’itagliano in vacanza all’estero.
Per la prima settimana Ladyzilla ed io rimaniamo isolati, siamo gli unici con gli abiti non firmati, gli unici che non si lamentano, gli unici a cui il posto piace un casino anche se c’è una discoteca sola, in un altro albergo.
Qui si confonde il tutto pagato con il tutto dovuto, i camerieri e i baristi si sorprendono quando chiediamo per favore una cosa e diciamo grazie quando ce la danno.
Siamo soli, osservando un’umanità distante dal nostro quotidiano, capiamo di essere dei privilegiati, viviamo abitualmente in una sorta di comunità protetta, composta da amici educati, sicuramente caciaroni, ma in grado di fare un discorso di senso compiuto con almeno otto aggettivi diversi.
Una mi dice che i camerieri sono tonti, non capiscono un cazzo.
Io sono un idiota, perché non le dico quello che dovrei dirle, ovvero: hai provato a parlarci in spagnolo?
Fauna.
Sotto al nostro bungalow vive un iguana maschio di almeno venti Kg.
Di notte sui muri ci sono i Geki, e sui vialetti camminano plotoni di granchi.
Ci sono gabbiani e pellicani, si nutrono delle uova che le tartarughe depongono la notte sulla spiaggia.
Questo posto è favoloso.
(continua)